21 luglio, 2022

Il romanzo della vita di un errante e sillogi di Poesie di Gaetano Zingales con l'intervista del giornalista Nino Vicario

Gaetano Zingales con Nino Vicario
Una e-mail “SENZA PAROLE… Se vuoi saperne di più, cercatelo”. Non è di tutti i giorni che nella posta elettronica ricevi una mail di tal fatta. Ed ancora: “Ti ho appena inviato le bozze della mia ultima “follia” letteraria, così, senza parole, fai tu, insomma, come meglio credi. Gaetano”. Che il mio amico Gaetano Zingales è persona dal lato B rotondo, lo sapevo da tempo; ma che s’interessasse anche di enigmistica, mi giunge nuova. Il telefono squilla, dall’altro capo Gaetano si materializza e mi chiarisce a suo modo, il significato della misteriosa mail. “Sai, il tempo per me, se non è tiranno poco ci manca! (sic), per questa e altre ragioni, ho pensato di realizzare un libro quale compendio di tutta la mia non certo facile vita. Certamente non esemplare, ma onesta sì. Il libro vuole essere un dono ai miei figli che, leggendolo, potranno capire il senso della mia esistenza che spesso mi ha portato lontano da loro. In questo mio progetto, avrei il piacere che tu mi collaborassi…”. Ma in che cosa consisterebbe – lo interrompo – questa mia collaborazione? “…Semplice, risponde, ad inizio di ogni argomento che tratto, tu mi precederai con delle domande pertinenti. Una sorta di dialogo a distanza, stante la situazione legata alla pandemia. Incalzato dalle tue domande, io mi sento più incoraggiato a scrutare più approfonditamente nella mia memoria, nella mia coscienza…”. Tronca qui la telefonata, e mi lascia con in mano il cerino acceso. A Gaetano non posso dire di no, quindi non mi rimane altro da fare se non decifrare l’enigma “Se vuoi saperne di più, cercatelo” e mettermi al lavoro. Beh, vi assicuro non mi è affatto facile… rischio di essere banale… inadeguato. Allora, studi, cerchi di immedesimarti, di entrare in contatto con l’interlocutore… e hai, cosa bellissima, l’opportunità di vivere una vita non tua… Spinto dalla curiosità, prendo in mano le “bozze della pazzia” zingalesciana e provo ad impostare e quindi ad abbozzare le prime domande sugli argomenti estrapolati dal testo. Per comodità del lettore interessato a certi argomenti più che ad altri (anche se il mio consiglio è di leggere nella sua interezza questo testo di “Un” vero luncitanu), a ciascuna delle …. domande ho apposto un breve titolo che ne individui i contenuti. Le domande da me poste – scritte in “corsivo”, mentre il titolo identificativo invece, è scritto in “tondo” -- sono state inserite e impaginate a sinistra prima della risposta dell’Autore. Nino Vicario Ai miei figli ed alla mia terra natia: Longi Incipit Questo libro, in risposta alle domande del giornalista, racconta istanti della mia vita e ricordi, depurati dagli avvenimenti “più delicati”, fermandomi laddove sarebbe stato disdicevole addentrarsi. Nel testo parlo di alcune condizioni e riflessioni inerenti il mio periodo di gestione, ma anche dopo, del comune di Longi, parlo di “amori”( coloro che hanno lasciato una traccia profonda nella mia vita) e di “amore” (quello verso la mia terra natia) . Ho aggiunto, anche, strofe intimistiche, che riguardano diversi miei stati d'animo durante la mia lunga esistenza perché pur esse hanno scandito i battiti del mio cronografo mentre essi accadevano. Tutto ciò fa parte integrante della mia storia di vita. Il testo di alcune poesie “sensibili” è stato scritto in diversi periodi e fanno parte anch’essi della mia storia. La quale, verosimilmente, è stata caratterizzata da una personalità complessa e speciale ( così definita da altri personaggi che sono entrati in contatto, anche se per breve tempo, con me), i cui sentimenti erano mossi da un intimo, latente pathos, “quello spirto guerrier ch'entro mi rugge “, per dirla col Foscolo, nella ricerca del nuovo e dello sconosciuto futuro, attraverso il romanticismo dei sentimenti, la ricerca della serenità, l'incontro con i canoni della bellezza greca perfetta nelle forme e nel volto, seppure nel divenire estetico, moderno e contemporaneo. Il mio ispirato scrivere in versi, spesso, è scaturito dal pessimismo leopardiano e, per i problemi di natura sociale e che riguardano, innanzitutto, il vivere civile dell'uomo, mi veniva in mente la penna romantica foscoliana quando inneggiava alla libertà ed alla giustizia, ovviamente senza averne eguagliata la loro statura culturale nella forma e nello stile. Quelle d'amore , dedicate a..., sono versi sciolti di ovvia ispirazione sentimentale, in un mix di stili ispiratori :da Paul Eluard all'ermetismo di Ungaretti. La mia vita è stata travagliata, tormentata e che, purtroppo, non mi ha dato una famiglia “normale”. La qualcosa mi ha portato a non essere un buon padre e, probabilmente, neanche un marito passabile, al di là dei torti ricevuti. Questa pubblicazione è dedicata ai miei figli e credo sia giusto che ogni figlio sappia il vissuto del proprio genitore, come io conosco quelli dei miei. Ho tolto, però, alcuni passaggi dolorosi per una questione di riservatezza e per non riaprire antiche ferite, rimarginate ma sempre amare al pensiero. La storia della mia vita non è bella a leggersi perché pochissimi sono gli avvenimenti lieti; ma, ripeto, è la mia storia. Come in un revival, ho acceso un vecchio proiettore per fare scorrere nella mia mente, ancora lucida, malgrado il peso di parecchi anni sul groppone, le tante diapositive che hanno tipizzato il mio vivere, dall'infanzia ad oggi e che ho affidate alla sapiente penna del giornalista. In precedenza ebbi ad affermare: quando una persona si avvicina alla fine del suo cammino, si siede su un virtuale grosso sasso e va col pensiero ai fotogrammi disseminati lungo la sua lunghissima strada. E' quello che idealmente ho fatto io con l’aiuto di NinoVicario. Il Presidente Sandro Pertini ebbe ad affermare che, se fosse stato necessario, era disposto a ripercorrere quel suo stesso cammino in quanto non si era pentito di niente. Del Comandante Partigiano Socialista conosciamo la sua vita di antifascista, che lo portò ad essere segregato nelle carceri di Mussolini, ma anche quella di esule in Francia e di muratore per necessità. Io non posso affermare che sarei disposto a ripercorrere il medesimo cammino perchè ho commesso, nella mia vita, alcuni errori, in buon fede e ritenendo che non fossero tali ma che lo erano invece per il mio bene; però, ho fatto anche cose belle, che rifarei. Quali? Occorre saper leggere tra le righe... di filmati e scritti, che riguardano gli ottantatre anni della mia vita, alcuni dei quali di “lotta” altri di “governo”. Il mio vissuto è dedicato, anche, al mio paese natio, Longi, che, pur non essendomi stato concesso di viverci stabilmente, l'ho sentito a distanza, l'ho servito, quando vi sono stato chiamato, perchè profondo è il mio amore per la terra mia e dei miei avi. Questo libro, come detto, è un mix di risposte alle domande dell’intervistatore, ma anche un corredo di documenti e di strofe, attinenti agli eventi descritti e che accompagna lo scorrere delle pagine. Perché questo libro autobiografico? Non certamente per piaggeria personale , ma perché ritengo che una esistenza intensa, “avventurosa” e variegata, portandola a conoscenza di chi, curioso, volesse apprenderne la storia, potrebbe servire anche da maestra di vita per colui che inizia il suo giovanile cammino nel difficile percorso che lo attende. Nel mio ufficio, al Sindacato, avevo affissi alle pareti tre poster: di Sandro Pertini, di Salvatore Carnevale (il Sindacalista socialista ucciso dalla mafia) e di Che Guevara, quali simboli e riferimenti ideali ai principi di Libertà, di Giustizia sociale, di difesa dei lavoratori e dei più deboli. Nota: I vari argomenti non seguono l’ordine temporale, ma vengono inseriti in maniera disorganica. I Gaetano, la prima domanda vorrebbe andare alle radici del tuo vissuto. Parlami dei due amori della tua vita: Quello che ha lasciato un segno nella tua vita…quell’altro verso Longi, tua terra natia. Ed ancora: hai accennato a strofe poetiche piuttosto intimistiche riguardanti stati d’animo della tua esistenza che a tuo dire è stata travagliata, tormentata Per finire andiamo allo Zingales poeta, a quello spirto guerrier ch’entro ti rugge”? Bene, Gaetano, ora fai un bel respiro, poi mi rispondi… Longi Errante tra nidi, paesi e poltrone II Permettimi di chiederti qualcosa sulla tua infanzia; dimmi anche qualcosa delle prime esperienze nel Collegio salesiano di Palermo. Forse chiedo troppo, ma non posso esimermi da non farlo, un po’ per curiosità, un po’ perché la qualcosa mi stuzzica, mi incuriosisce: raccontami delle tue esperienze sessuali? Leggo, inoltre, che gran parte del tuo tempo libero lo hai speso in epiche partite a calcio e alle disavventure post-partite. Gaetano, tu che a quanto pare, non ti sei fatto mancare nulla, descrivimi come sei pervenuto al teatro e le conseguenti notti “brave”. Oro tocco un argomento che, forse, ti rattrista un po’? La partenza da Longi con tua madre trasferita per servizio; del suo negato rientro a Longi, le difficoltà economiche. Infine, dimmi qualcosa sulla lunga storia della farmacia e degli inevitabili strascichi. La mia biografia cruda, odissea di un’incompiuta, dove per compagna ho avuto la solitudine. Dal primo respiro a diciassette anni Ebbi l’onore di nascere nella via, a gradoni, percorsa ogni domenica di Pasqua, da Maria ammantata con un drappo nero, per perpetuare “U scontru” con Suo Figlio Risorto: una tra le più toccanti, e cariche di significato umano, manifestazioni religiose della Sicilia. L’evento avvenne una domenica di dicembre del 1938 nel paesino che, nei 700/800 anni del suo attuale insediamento, ha avuto attribuiti diversi toponimi per, poi, vedersi aggiudicato quello finale di “Longi”. ........ L’incompiuta riforma del comune di Longi ovvero IO, SINDACO A META’ VIII A questo punto del percorso, a quanto pare, giusto a Longi, uno dei tuoi amori, l’esperienza politica di cui vieni investito, si apre e subito t’imbatti in una sorta di “pietra d’inciampo”: la “grave situazione amministrativo-finanziaria” di cui soffre Longi e ne chiarisci i termini nel corso di un pubblico comizio. Fu un boomerang per il prosieguo della tua azione quale primo cittadino giusto per il Comune che più ami e che ti ha portato – tuo malgrado – a definirti “Un sindaco a metà”? Andiamo per ordine: Tra le prime difficoltà, con le quali, giocoforza, ti sei dovuto confrontare, affiorano i debiti del Comune e il conseguente rischio di fallimento dell’ente. A questo punto, parlami di come la situazione debitoria (non da te creata) ha fatto nascere – ad alcuni – l’idea di indire un referendum che portasse alla tua rimozione. Di cosa venivi accusato? A me sorge il dubbio, non peregrino, che l’azione sanzionatoria sia la diretta conseguenza del tuo comizio-denuncia pronunciato in Piazza Umberto I? Poi arrivano – in barba a tutto e a tutti – le assoluzioni; i rimpianti per i mancati progetti per Longi; le considerazioni finali per un’avventura non nata proprio sotto i migliori auspici, ma anzitempo “morta” per la cupidigia di alcuni – direi (quasi) tutti – pseudo politici locali. Non concludo, caro Gaetano, senza chiederti il senso morale del tuo messaggio rivolto ai giovani Longesi. “Scrivere in Sicilia”, ha detto Sciascia, è stata sempre un’eresia, un’attività mal considerata, una specie di spia, un compatriota che divulgava cose che andavano taciute”. Ciò ............. BIOGRAFIA Nacqui a Longi (ME), il 4 dicembre 1938. Già giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine regionale dei Giornalisti di Sicilia. Corrispondente per la Sicilia del “Lavoro Italiano”, organo della UIL confederale; Redattore capo di “Risveglio Postelegrafonico” della UIL-Post nazionale; Fondatore e Direttore responsabile di “PT Sicilia” (1978-’93) e de “Il Corno” (1963-’72), organi della UIL-Post, rispettivamente regionale e provinciale di Messina; Redattore capo di “Coerenza”, organo della Federazione Psdi di Messina (1969-’70). Su proposta del Presidente del Consiglio Bettino Craxi, il Presidente della Repubblica Cossiga, mi ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Commissario nazionale UIL-Post per la riforma dell’azienda P.TT.; Segretario confederale della UIL di Cefalù; Consigliere nazionale del Dopolavoro Centrale delle P.TT.; Segretario regionale della Uil-post Sicilia: Sindaco di Longi; Coordinatore regionale dell’Associazione angioedema “Melchiorre Brai”; Presidente del Centro Studi Castrum Longum; Segretario regionale organizzativo del Partito Socialista Siciliano. PUBBLICAZIONI: Bastardo – zibaldone di racconti, poesie e altro – Prefazione di F. Cannizzaro, Commento di N. Vicario – Giugno 2021 Il Canto dell’Emigrante - Poesie Demenna, l’impatto saraceno - Romanzo, 1. ediz. I Castelmalè - Quadrilogia, saga di una famiglia nobile dei Nebrodi Tra Krastos e Demenna - Saggio, ricerca documentale, con prefazione di Luigi Santagati La leggenda di Demenna - Romanzo storico, con prefazione di Fara Misuraca Inchiostri - Poesie Quando il destino bara - Storie d’amore Alle pendici delle Rocche - Storia ed altro su Longi Voci dal cuore - Poesie Non ho mai amato nessuna come te - Viaggio nella solitudine, romanzo - Romanzo L’ultima baronessa - Romanzo Quel borgo baciato dalle acque del Mylè - Storia di Longi Il romanzo della vita di un errante PREMI 1° premio: VI edizione Concorso di poesia “Bonsignore-Basile” 2011, con la poesia “Vorrei” Premio “Auser” 2015 per la poesia “Il Vento del mondo” Inoltre: Ho scritto articoli per vari organi di stampa e agenzie on-line, nonché relazioni su diverse tematiche. Curo i blog Rocche del Crasto e il Nibbio Il romanzo è pubblicato in versione cartacea da Ilmiolibro di Kataweb- Vai a : <"http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1285451/#!">

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