PROF. DOTT. ANTONINO CIMINATA DA LONGI
Dal mio saggio storico
“Quel borgo baciato dalle acque del Mylè”, estraggo i
capitoli relativi alle biografie di alcuni personaggi longesi che
hanno onorato il nome del loro paese natio attraverso atti e
comportamenti che li hanno resi illustri e degni di essere ricordati
dalle generazioni future.
Ma il nostro paese,
invero, nel corso degli anni e delle Amministrazioni che si sono
succedute, non ha inteso rendere loro i giusti onori rammentandoli
attraverso l'intestazione di una strada, di una piazza, di un
monumento anche. Forse perchè non hanno operato nella comunità
longese oppure perchè non sono morti a Longi né ivi hanno avuto
sepoltura.
Qualcuno di questi è
stato rammentato per iniziativa personale dei loro discendenti.
Voglio rammentare il detto “ nemo propheta in patria”, secondo
una frase scritta nei Vangeli che riportano le parole che
Gesù
stesso aveva proferito: “un profeta non riceve onore nella sua
patria”.
E'
triste!
Negli
annali storici della loro attività sociale, religiosa ,
professionale e del cursum honorum nell'ambito della propria
condizione “lavorativa” , viene riportato il nome e cognome
seguito dall'epiteto “da Longi”. La Storia li ricorda così, il
loro paese no.
Pubblico,
a puntate , le loro vite riguardanti l'impegno sociale, senza foto
purtroppo per motivi tecnici in quanto estrapolate dalla bozza del
mio libro di cui sopra. La pubblicazione ha lo scopo di rammentarli
ai concittadini longesi ma soprattutto ai giovani affinchè sappiano
“a quali personaggi famosi” Longi ha dato i natali. Buona lettura
P.S.
Mi riprometto , tempo libero permettendo, di pubblicare , circa ogni
settimana, una biografia per volta
È
nato a Longi nel 1889 il medico e scienziato, Prof Antonino Ciminata,
ed è morto a Milano nel 1960.
Nelle
notizie della sua biografia, apparse sulla pubblicazione di Rosario
Priolisi “Per ricordare”, leggiamo che, dopo essersi laureato in
Medicina e Chirurgia presso l’Università di Palermo e conseguita
la specializzazione in chirurgia generale a Roma ed a Vienna,
partecipò alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale medico,
guadagnandosi una medaglia d’argento al V.M. ed una promozione sul
campo a capitano medico. Finita la guer-ra, venne nominato direttore
sanitario e chirurgo presso l’ospedale di Monza. Nel 1939 lo
vediamo titolare della cattedra di “Tecnica delle ope-razioni
chirurgiche”, per lui appositamente creata per le alte doti di
spe-cialista, presso l’Università degli Studi di Milano. In quel
periodo pubbli-cò il noto trattato di “Patologia Chirurgica”,
che ancora adesso viene consultato dagli specializzandi chirurghi.
Scrisse anche un testo di “Patologia Clinica”.
Fu
medico della famiglia di Clara Petacci, l’amante di Benito
Mussoli-ni, della cui figlia Edda fu testimone nelle nozze con il
conte Galeazzo Ciano, il Ministro degli Esteri, fucilato per ordine
del suo stesso suocero. Assieme al prof. Noccioli, ginecologo, operò
d’urgenza, a Roma, Claretta per una gravidanza extrauterina con
minaccia di peritonite perforante.
Un
paio di giorni prima che partisse per la Russia, al comando della
ARMIR, il Generale Francesco Zingales pregò il suo amico e
concittadino, Antonino Ciminata, di sottoporlo ad intervento
chirurgico per una dolo-rosa ernia. Ma, non avendo fatto il normale
decorso post-operatorio, né essendo in convalescenza perché non
comunicò ai suoi superiori di que-sta necessità, non volendo essere
sostituito nel comando dell’Armata, il Generale fu costretto a
farsi ricoverare a Vienna per i postumi dell’intervento, riuscito
sì, ma che minacciavano serie complicanze.
Caduta
la Repubblica di Salò, Ciminata si rifugiò in Svizzera, temendo di
essere epurato, ma rientrò in Italia non essendo stato trovato
alcunché a suo carico e gli fu restituita la cattedra universitaria
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Milano.
Ebbe
encomi e riconoscimenti di valoroso studioso ed eminente chirur-go
dalla Società di Biologia di Vienna, dalla Società Italiana di
Biologia Sperimentale, dall’Accademia Medica e dal Congresso
Internazionale dei Chirurghi.
Sposò
una nobildonna austriaca dalla quale, però, non ebbe figli.
Nac-que
dalla N.D. Mariannina Marchiolo, della omonima famiglia baronale di
Galati Mamertino, e da Antonio, medico, notaio ed anche Sindaco di
Longi. Donna Mariannina fece restaurare, abbellendolo, l’altare del
S. Crocifisso nella Chiesa Madre
Numerose
sono state le pubblicazioni: MONOGRAFIE TROVATE NEL CATALOGO SBN ed
OLTRE 40 ARTICOLI SONO STATI TROVA-TI IN PUBMED, LA MAGGIOR PARTE
DEI QUALI IN LINGUA STRA-NIERA.
L’elenco
completo è pubblicato nel mio libro “Alle pendici delle Rocche”
– I
edizione
Antonino Ciminata - Ufficiale Medico
Inoltre,
al FONDO STORICO del Comune di Monza, è conservato il Lascito
Antonio Ciminata (medico e docente universitario), costi-tuito da
796 volumi (XX sec.) quasi esclusivamente di medicina, tra cui si
segnalano periodici e pubblicazioni di atti di società nazionali ed
internazionali
di chirurgia.
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