23 novembre, 2019

Biografie longesi - VII puntata


Dal mio saggio storico “Quel borgo baciato dalle acque del Mylè”, estraggo i capitoli relativi alle biografie di alcuni personaggi longesi che hanno onorato il nome del loro paese natio attraverso atti e comportamenti che li hanno resi illustri e degni di essere ricordati dalle generazioni future.
Ma il nostro paese, invero, nel corso degli anni e delle Amministrazioni che si sono succedute, non ha inteso rendere loro i giusti onori rammentandoli attraverso l'intestazione di una strada, di una piazza, di un monumento anche. Forse perchè non hanno operato nella comunità longese oppure perchè non sono morti a Longi né ivi hanno avuto sepoltura.
Qualcuno di questi è stato rammentato per iniziativa personale dei loro discendenti. Voglio rammentare il detto “ nemo propheta in patria”, secondo una frase scritta nei Vangeli che riportano le parole che Gesù stesso aveva proferito: “un profeta non riceve onore nella sua patria”. E' triste!
Negli annali storici della loro attività sociale, religiosa , professionale e del cursum honorum nell'ambito della propria condizione “lavorativa” , viene riportato il nome e cognome seguito dall'epiteto “da Longi”. La Storia li ricorda così, il loro paese no.
Pubblico, a puntate , le loro vite riguardanti l'impegno sociale, senza foto purtroppo per motivi tecnici in quanto estrapolate dalla bozza del mio libro di cui sopra. La pubblicazione ha lo scopo di rammentarli ai concittadini longesi ma soprattutto ai giovani affinchè sappiano “a quali personaggi famosi” Longi ha dato i natali. Buona lettura



P.S. Mi riprometto , tempo libero permettendo, di pubblicare , circa ogni settimana, una biografia per volta


Nino Russo, fondatore della B.C.C. “Valle del Fitalia


Nino Russo, nato nel 1932 da una famiglia di contadini, era dotato di grande intelligenza, di fantasia e di spirito d’iniziativa. Inizialmente fo-tografo, il suo studio era fucina di incontri, di discussioni e di idee per realizzare progetti al servizio della comunità longese.


Eravamo molto amici e, quando mi recavo al paese, abitando a Mes-sina, trascorrevamo intere nottate a discutere sui suoi propositi. Due erano le idee che attraversavano la sua mente: una cooperativa per il credito artigiano ed una struttura per il turismo invernale a Gazzana. La prima riuscì a concretizzarla, la seconda, da Nino preconizzata, è oggi in fase di elaborazione progettuale da parte del Parco dei Nebrodi: una pista da sci che, partendo dal Monte Soro, si snoderebbe attorno al lago Biviere per addentrarsi nel bosco di Mangalavite e dintorni.


Le sue intuizioni e la sua lungimiranza si dovettero confrontare con mentalità restie a recepire i suoi progetti, ma con tenacia ed attraverso il dialogo continuo riuscì a convincere parecchia gente a sorreggerlo nel difficile impegno di far nascere la Cassa Rurale ed Artigiana della Valle del Fitalia. Nino ed i soci fondatori ne sottoscrissero un capitale di lire 13.280.000. Da allora, dall’originaria sede in un magazzino, ini-ziò il suo cammino meraviglioso verso l’attuale struttura, che si insediò nell’immobile più prestigioso del paese: il Castello feudale. E divenne Banca.

Nino Russo iniziò la sua carriera di bancario quale collaboratore esterno del Banco di Sicilia di Tortorici, laddove si recava a seguito di incarico dei suoi concittadini per il disbrigo di pratiche ed operazioni bancarie. Era un incarico di fiducia che il nostro uomo assolveva con onestà e con competenza. Quando le porte della nascitura Cassa Rurale ed Artigiana si aprirono ai longesi, Nino ne divenne il primo impiegato assieme ad un direttore esterno. Nel frattempo, conseguì il diploma di Ragioniere, essendo stato sin allora un autodidatta. Collocato in pen-sione, venne acclamato Presidente onorario della B.C.C. della Valle del Fitalia. Nel 2007 ebbe fine la sua intensa vita, ricca di emozioni e di soddisfazioni.

Scrive Maria Lorena Franchina, nell’articolo apparso ne “I Quaderni della Valle del Fitalia”, editi dalla omonima Fondazione a Nino Russo intestata, che “negli anni ’70 aprì una scuola per l’avanzamento delle arti, dei mestieri e dell’agricoltura” ed inoltre che riuscì a farsi finanziare dal-la Regione Sicilia uno studio di fattibilità dedicato alla realizzazione di una diga. Si trattava, infatti, della costruzione di un invaso alla “Stretta di Longi” alimentato dalle acque del fiume Milé o Fitalia. La sua finali-tà era quella dell’irrigazione dei terreni agricoli circostanti. Ma sarebbe nato anche un laghetto artificiale che avrebbe arricchito il paesaggio circostante e che avrebbe consentito anche gli sport acquatici. L’opera non venne realizzata perché la portata fluviale risultò essere insuffi-ciente per la fattibilità dell’opera. Mah! Col senno del poi, probabilmen-te è stato un bene sia per la fragilità geologica del terreno attorno al paese, sia perché… le escursioni odierne alla bellezza selvaggia della “Stretta” non sarebbe stato possibile effettuarle.

Il suo partito fu la Democrazia Cristiana; il suo Sindacato la CISL, attraverso il cui Patronato assisteva i lavoratori. Solidi erano i suoi va-lori dettati da cristiana solidarietà e dai sani principi morali appresi dai suoi genitori. Ma Nino era anche un poeta. Rammento, infatti, quando andai a trovarlo per esprimergli le mie condoglianze per la morte della mamma, che mi fece leggere una sua poesia scritta nella nottata e dedicata alla sua cara genitrice. Bellissima e commovente! Non piangeva mentre io leggevo quelle rime, ma guardava con intenso amore il corpo spento dell’adorata mamma nella bara. Ritengo che ne abbia scritto di altre, perché la sensibilità del suo essere era quella che induce a pensare che avrebbe trovato conforto, soprattutto nei momenti difficili, nella mano che vergava le rime uscite dal suo stato d’animo. Era un uomo forte, umano ed interpretava i bisogni della sua gente, ma anche un allegro compagno ed un vero amico.


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